Omeostasi

OMEOSTASI: equilibrio per la salute


Ogni qualvolta il corpo umano viene stressato da un’agente esterno tende a ripristinare la fisiologica condizione di equilibrio secondo il principio dell’omeostasi.

A causa della continua intossicazione esogena non è più possibile riuscire a ripristinare la situazione di equilibrio precedente, per cui è preferibile parlare di un equilibrio in continua evoluzione verso l’invecchiamento o la patologia.

La disintossicazione alimentare è vista come un passo per rallentare il continuo cambiamento, dovuto ai molteplici stimoli esterni, del nostro equilibrio.

IL PRINCIPIO DELL’OMEOSTASI

Tra le tante pietre miliari della fisiologia e della scienza dell’uomo riconosciamo senza dubbio il concetto di omeostasi.

Con questo termine si intende il tentativo del corpo di riportare la condizione fisiologica in equilibrio dopo che questa è stata sollecitata ad una reazione da un agente esterno.

Un esempio: se un virus aggredisce il nostro corpo sposta l’equilibrio della salute verso la malattia; tutto il sistema mette in atto dei meccanismi di difesa che comprendono l’aumento della temperatura, la reazione immunitaria, la redistribuzione del sangue, lo stress, il processo infiammatorio, allo scopo di sconfiggere il nemico aggressore e riportare nel più breve tempo possibile il sistema all’equilibrio.

Il tutto viene messo in opera non soltanto dietro stimoli patologici, ma anche nel normale adattamento alla quotidianità: è omeostasi la sudorazione che consegue ad un eccesso di caldo così come la necessità comportamentale di coprirci quando fa troppo freddo.

E’ omeostasi la necessità di andare in bagno per liberarsi dalle scorie in eccesso ingerite con l’alimentazione.

Questo concetto si sposa in maniera estremamente interessante con quello di malattia: i meccanismi che tendono a riportare in equilibrio il nostro organismo a volte fanno rumore, ovvero sono sintomatici.

Uno degli errori strategici che possiamo fare utilizzando i farmaci è proprio quello di accanirsi contro “il rumore di guarigione” trascurando sia il suo reale significato sia l’agente eziologico della malattia.

ACCRESCIMENTO E INVECCHIAMENTO

Il concetto di omeostasi è adattabile a diverse condizioni fisiologiche e patologiche del corpo umano.

Possiamo, per esempio, prendere in considerazione due fasi distinte come l’accrescimento fisiologico e

l’invecchiamento.

L’accrescimento fisiologico può essere visto come il vero e proprio sviluppo di un corpo in fase evolutiva, ma in realtà può avvenire a qualunque età se solo si pensa al crescere di un organo in funzione del suo impiego.

La crescita della massa muscolare a seguito di allenamento, l’aumento del numero dei globuli rossi in condizioni di adattamento, l’aumento di tessuto linfatico in specifiche condizioni di difesa sono soltanto alcuni esempi di questo continuo crescere di un organismo indipendentemente dalla sua età.

L’invecchiamento consiste, in parallelo, nella progressiva perdita della capacità delle cellule di replicarsi in maniera corretta, sia per l’assenza di stimoli adeguati, sia per i danni subiti nel tempo, sia infine, anche per informazioni di tipo genetico.

Le tossine liposolubili che rimangono all’interno del tessuto adiposo, a certi tipi di virus che stabiliscono un equilibrio con il nostro corpo e, pur senza provocare malattia, rimangono al suo interno alterandone e condizionandone il corretto fisiologico metabolismo.

Pensiamo all’enorme quantitativo di tossine alimentari, come coloranti, conservanti, diserbanti, fattori favorenti la crescita, esaltatori del gusto, il cui destino è duplice: da un lato stimolare i meccanismi di difesa e di eliminazione, dall’altro ristagnare nel corpo provocando una progressiva perdita della sua elasticità, intendendo con questo termine anche la capacità di rispondere agli stimoli esterni.

Ecco dunque come, in caso di progressiva e inarrestata intossicazione esogena, il concetto di omeostasi non può più essere limitato al recupero dello stato precedente: se all’interno del nostro corpo introduciamo delle tossine e queste stimolano una reazione di difesa, l’equilibrio precedente può essere raggiunto soltanto se tutte queste tossine verranno eliminate.

Anche se poco tangibile dal punto di vista pratico, un esempio chiarificante può essere quello delle tossine psicologiche.

Un’esperienza della nostra vita, positiva o negativa che sia, non ci permette di ritornare quelli che eravamo prima, ma ci vede uspicabilmente di nuovo sani, ma con un equilibrio diverso.

Ecco che possiamo parlare di omeostasi dinamica, ovvero quel principio che prenda in considerazione in ogni momento dell’evoluzione dell’uomo l’impossibilità di ritornare all’equilibrio precedente una volta che il sistema sia stato incapace di liberarsi del tutto degli agenti intossicanti o patologici esterni.

Prendiamo in considerazione che l’attenzione terapeutica, considerando la dinamicità dell’omeostasi, non sarà più esclusivamente rivolta verso l’agente eziologico, ma anche, ed in alcuni casi prevalentemente, allo stato di intossicazione dell’organismo che, ridotto al minimo, consentirebbe una risposta più efficace allo stimolo patogeno.

Giuseppe Dr. Gianfrancesco ND Ph.D

Naturopatich Research Medicine