Acqua Alcalina Ionizzata Veicolante di Sali Minerali

I minerali presenti nell’acqua sotto forma di ioni liberi risultano molto più assimilabili da parte del nostro corpo rispetto alle molecole complesse che invece troviamo negli alimenti solidi.

Quando si parla di apporto idrico, e di quale acqua sia la migliore, è fondamentale citare l’apporto di sali minerali, sostanze inorganiche con funzioni biologiche importantissime.

Dal momento che il corpo umano non è in grado di sintetizzare in maniera autonoma i sali minerali, questi ultimi devono essere assunti tramite gli alimenti e l’acqua che li veicola.

L’intervento dell’acqua in molteplici attività metaboliche è associato, in molti casi, al suo ruolo di apporto e/o trasporto di “sali minerali”, sostanze inorganiche di rilevanza relativamente ridotta in termini di peso (complessivamente rappresentano circa il 6% del peso corporeo di un uomo), ma con funzioni biologiche essenziali. I sali minerali sono annoverati anche tra i “micro- od oligoelementi o micro-nutrienti” − presenti solo in tracce nell’organismo, ed assimilabili in virtù del fatto che sono IONIZZATI, cioè liberi da legami, il fabbisogno giornaliero va da qualche microgrammo ad alcuni milligrammi −, o “macronutrienti” − presenti nell’organismo in quantità discrete, il fabbisogno giornaliero è dell’ordine dei decimi di grammo o dei grammi. I minerali partecipano a processi cellulari fondamentali per lo sviluppo di tessuti e organi, tra i quali la formazione di denti e ossa, alla regolazione dell’equilibrio idrosalino che presiede agli scambi cellulari, all’attivazione di numerosi cicli metabolici, tra i quali le reazioni necessarie per le funzioni energetiche dell’individuo.

Gli esseri viventi non sono in grado di sintetizzare autonomamente alcun minerale: i sali vengono quindi assimilati attraverso l’acqua e gli alimenti. Prendiamo in considerazione ad esempio la definizione di una alimentazione corretta per il mantenimento di un buono stato di salute. Occorre considerare che la quantità di sali minerali introdotta nel nostro organismo spesso non coincida con la quota “biodisponibile”, effettivamente assorbita e metabolizzata. È anche importante evidenziare che, sebbene, il fabbisogno giornaliero di sali minerali sia minimo rispetto ad altre sostanze nutrienti quali lipidi, proteine e carboidrati, i sali vengono continuamente eliminati con fluidi biologici ed escreti, e devono pertanto essere efficacemente reintegrati tramite l’alimentazione e l’idratazione. In generale, nei Paesi ad economia avanzata, l’acqua potabile non è la principale fonte di elementi essenziali per l’uomo, intervenendo per una quota stimata tra 1% e il 20% del fabbisogno totale, a seconda degli elementi. È da considerare, tuttavia, che gli elementi presenti in acqua come ioni liberi risultano di norma più prontamente assimilabili dall’organismo umano rispetto alle forme legate in molecole complesse, tipiche negli alimenti.

Per quanto riguarda la BIODISPONIBILITA’, vediamo di chiarirne il concetto anche per ciò che riguarda l’assimilazione dei Sali minerali attraverso l’uso di acqua alcalina e ionizzata.

La BIODISPONIBILITA’ rappresenta la velocità con cui una sostanza, come un farmaco, un nutriente o un integratore, viene assorbita da un essere vivente.
Quando assumiamo un integratore O UN ALIMENTO, questo verrà ingerito, elaborato dall’apparato digerente, dopodiché entrerà nel torrente circolatorio attraverso la parete intestinale e, di qui, raggiungerà la zona dell’organismo a cui è rivolto. Solo giunto a destinazione potrà esplicare l’effetto benefico promesso; quanto più velocemente ed efficacemente lo farà, tanto meglio sarà per noi.

La velocità di assorbimento dipende dalla componente enzimatica propria della singola molecola e sappiamo che un enzima è uno starter, un acceleratore di funzione.

Gli oligoelementi presenti nell’acqua, qualsiasi essa sia hanno bisogno di essere veicolati con forza energetico-metabolica e chi meglio di un’acqua ionizzata lo può fare?

I fattori che modificano la BIODISPONIBILITA’ 

I fattori che intervengono a modificare la BIODISPONIBILITA’ sono diversi, ma sostanzialmente riconducibili a due sfere: quella che riguarda la molecola o le molecole stesse ingerite e quella relativa al nostro corpo.

Per quanto concerne ad esempio un integratore alimentare, ciò di cui bisogna tenere conto sono gli aspetti relativi a:

il modo in cui viene assunto (CON QUALE VEICOLANTE)

il tempo necessario alla sua digestione, ovvero alla rapidità con cui i principi attivi entrano in azione;

la formulazione e la qualità degli ingredienti

l’interazione con altri nutrienti che potrebbero limitarne o esaltarne l’assorbimento.

Riguardo al nostro corpo, sta proprio nella parola “nostro” il primo fattore limitante, cioè nell’unicità dell’essere vivente. Per quanto sia “elevata” la BIODISPONIBILTA’ offerta dall’integratore entrano in gioco altri fattori come:

età;

sesso;

stato di salute;

microflora intestinale;

stato dell’apparato digerente ed eventuali intolleranze o ipersensibilizzazioni;

modalità di assunzione: a stomaco pieno o a stomaco vuoto;

orario di assunzione.

In fin dei conti, se ci pensassimo, le variabili sarebbero infinite, MA INDIPENDENTEMENTE DA QUESTE, resta il fatto che qualsiasi molecola ingeriamo piena di contenuti vitaminici e minerali deve essere veicolata in maniera efficiente per poter essere assorbita. La BIODISPONIBILITA’ determina pertanto la capacità di una qualsiasi molecola anche alimentare di essere utilizzato/a.
Quanto più i componenti fondamentali dell’integratore (siano essi minerali, vitamine, enzimi o fermenti) raggiungono in modo efficiente e rapido la parte del corpo che devono aiutare, tanto più l’integratore sarà efficace. L’assimilazione dei minerali avviene grazie a specifici trasportatori (enzimi ed ACQUA) che portano, materialmente, il minerale dentro la cellula. Non basta quindi che si assuma un minerale, in quanto solo alcuni specifici sali servono a rendere effettivamente disponibile il minerale stesso: si parla cioè di biodisponibilità. I minerali contengono diversi sali ben utilizzabili dall’organismo per trasportare il minerale all’interno delle cellule.
I minerali ad alta biodisponibilità come quelli veicolati da un’acqua ionizzata, consentono di ridurre al minimo il dosaggio necessario non appesantendo il lavoro emuntoriale dell’organismo da parte di fegato, reni, intestino e polmoni. Per concludere questa minima dissertazione riguardante l’assorbimento di molecole minerali attraverso l’ausilio di acqua alcalina ionizzata, cito una parola che in Medicina di base viene insegnata e spiegata per comprendere i ritmi biologici della nostra vita: l’autrofia.


L’autotrofia è la condizione nutrizionale di un organismo in grado di sintetizzare le proprie molecole organiche a partire da sostanze inorganiche (Sali minerali macro) e utilizzando energia non derivante da sostanze organiche assimilate (energia derivante dalle particelle di micro-oligoelementi e enzimi).

Giuseppe Dr. Gianfrancesco Ph.D