Tutto il comparto dell’apparato digerente è colonizzato fortemente da micorganismi, ma la loro concentrazione risulta essere diversa a seconda dei distretti dell’apparato. Nel cavo orale avremo specifici batteri così come quelli presenti in vari distretti distali ad esempio dell’intestino.
Il genere Bifidobacterium ed i suoi batteri sono bacilli Gram-positivi, anaerobi ed il loro pH è indicato tra il 5 ed il 7, per questo motivo il loro ambiente ideale è l’intestino tenue ed il cieco.
Disarmonie e relative carenze nutrizionali, eccessiva produzione di radicali liberi per un eccessivo stress ossidativo, l’uso a volte inappropriato di antibiotici o farmaci, possono dar luogo a serie carenze dei ceppi di Bifidobatteri a livello del tratto ILEO-CIECO dell’intestino.
Questa carenza però non è facilmente correggibile dal momento che il regime dietetico non risulta essere sufficiente al reintegro di questi fermenti lattici probiotici, quindi diventa fondamentale l’uso adeguato e modulato di ceppi specifici.
Nell’intestino i Bifidobatteri ricoprono il 15% di tutti i batteri presenti, mentre i Lactobacilli solo 1.8%, per cui, una carenza di Bifidobatteri può risultare altamente compromettente nei riguardi degli equilibri sia metabolici che batterici.
Un dato estremamente importante è quello inerente ai prodotti prevalenti dei Bifidi che sono gli SCFA (acidi grassi a corta catena) come ad esempio l’inositolo e le vitamine del gruppo B.
Metabolicamente gli SCFA sono fondamentali per fornire energia alle cellule ed anche per il corretto funzionamento del ciclo di Krebs,( fondamentale per il metabolismo del glucosio ed anche per quello degli acidi grassi e degli amminoacidi), propionati per la regolazione epatica con un significativo abbassamento dei trigliceridi, e i butirrati che risultano essere indispensabili come energetici, ma anche come modulatori delle reazioni metaboliche preventive di malattie croniche come il Morbo di Chron.
Il butirrato a livello intestinale, migliora lo stato ossidativo e infiammatorio della mucosa rinforzandola con l’incremento produttivo di muco, ed inoltre migliora l’espressione difensiva delle giunture serrate Tight junction, nutrendo altresì le cellule dell’epitelio.
L’alterazione in senso disbiotico del microbiota e di conseguenza la composizione degli SCFA, è in grado di favorire dismetabolismi obesigeni indotti da un errato profilo nutrizionale e da una insulino-resistenza, mentre di contro, l’incremento del butirrato può rimodulare in senso positivo tale situazione.
Il prodotto in questione contiene Bifidobatteri che aderiscono ottimamente alle pareti intestinali promuovendo la produzione di acidi grassi a corta catena soprattutto nel tratto Ileo-ciecale.
I bifidobatteri contenuti, sono in grado di resistere sia all’acidità che ai Sali biliari, moltiplicandosi nell’intestino formando colonie permanenti stanziali.
Giuseppe Dr. Gianfrancesco ND Ph.D
Comitato scientifico.