La molecola d’acqua è formata dal legame covalente di due atomi di idrogeno con un atomo di ossigeno. Per completare la sua conformazione esterna l’ossigeno ha bisogno di due elettroni, che ottiene dalla condivisione di un elettrone con ciascuno dei due atomi di idrogeno. Questi si legano all’atomo di ossigeno per formare una struttura triangolare e questa forma è importante perché è la base per molte delle soluzioni e composti che supportano la vita.
Questi legami covalenti sono legami polari, in quanto gli elettroni condivisi sono attratti più fortemente dai nuclei di ossigeno che non con i nuclei di idrogeno. Questo crea una piccola carica negativa nell’area delle molecole d’acqua vicino ai nuclei di ossigeno e una piccola carica positiva vicino ai due nuclei di idrogeno. I clusters si formano perchè la carica positiva degli atomi di idrogeno di una molecola d’acqua è attratta dalla carica negativa dell’ossigeno di un’altra molecola d’acqua. E’ ben risaputo che questi legami di idrogeno giocano ruoli importanti in molti componenti biologici e sono essenziali per il mantenimento della forma di grosse molecole come le proteine e gli acidi nucleici. Gli scienziati stanno ora scoprendo qualche cosa di particolarmente interessante e rivoluzionario e cioè che la forma di una molecola è tanto importante quanto la sua composizione. La tecnologia dei cluster sta aprendo un intero nuovo scenario nella scienza dei materiali. Il ferro per esempio assorbe idrogeno 1000 volte più velocemente in cluster da 10 atomi di quanto faccia nei cluster da 17 atomi.
Le forme di legami elettronici influenzate dalla forma dei cluster, modificano il comportamento o le proprietà di solidi liquidi e anche gas. Quando gli elettroni sono condivisi dall’intero cluster in uno schema delocalizzato, le cariche negative sono distribuite uniformemente e il cluster può prendere certi aspetti del metallo solido come per esempio la conduttività. Quando gli elettroni sono legati in modo fisso agli atomi, i cluster assomigliano a molecole discrete. La scoperta che piccoli cambiamenti nella dimensione dei cluster può produrre grandi differenze nel comportamento, rafforza la teoria che i clusters rappresentino una fase distinta della materia. La scienza emergente della struttura biologica sta rivoluzionando quelle che si ritenevano leggi immutabili. E’ possibile per esempio prendere una proteina dal corpo che abbia una funzione ben documentata, rimpiazzare molti degli amminoacidi, ma mantenere la stessa esatta struttura e così la proteina continuerà a funzionare nella stessa maniera. Abbiamo imparato come l’acqua trasporta le proteine attraverso il corpo, ma ora stiamo capendo che il movimento dell’acqua è altrettanto importante. Infatti le membrane cellulari attraverso il corpo utilizzano proteine per trasportare acqua. E l’acqua intercellulare è risultata essere altamente organizzata, l’acqua appare esistere all’interno delle cellule in una struttura complessa multistrato.
Le ricerche sulla via metabolica glicolica mostrano che gli intermediari metabolici sono praticamente tutti legami enzimatici e sono canalizzati tra enzimi attraverso acqua strutturata.
Una delle funzioni più importanti dell’acqua è quella di mantenere e influenzare la struttura delle proteine. Michael Rodbell vinse un premio Nobel per il suo lavoro sul ripiegamento delle proteine e la peptide G, specialmente per aver chiarito il ruolo che queste proteine giocano nella comunicazione cellulare o nel segnale di trasduzione. Dentro e attraverso questa proteina, c’è una matrice di acqua clusterizzata (o organizzata). Infatti la Dr. Julia Goodfellow al dipartimento di cristallografia del Birbeck College di Londra, ha mostrato che è l’interazione della struttura dell’acqua con le macromolecole biologiche che causa il ripiegamento della proteina.
Acqua, acqua dovunque
L’acqua nel nostro corpo, conosciuta come bioacqua, è intimamente collegata alla fisiologia della cellula. Non solo nel movimento dei nutrienti e nel togliere le tossine e le scorie. Sta risultando chiaro che l’acqua gioca un ruolo attivo nelle comunicazioni cellulari e anche letteralmente su migliaia di funzioni metaboliche. Negli anni ’70 si pensava che la comunicazione cellulare era limitata alla discussione di luoghi di ricezione, ormoni e degli intricati, ma comunque molto ben compresi, lavori del cervello e del sistema nervoso. Quello che sembrava nessuno volesse considerare era la questione enorme di come il resto del corpo comunicasse. Ovviamente, trillioni di cellule contribuiscono a creare quel miracoloso organismo chiamato uomo e queste cellule, contrariamente ai diagrammi nei libri di testo, non erano piccole sacche di citoplasmi isolate, tenute insieme nella forma umana. Su questo campo di studio c’era un enorme tassello mancante del puzzle, un pezzo che aveva a che fare con l’interazione di cellule oltre al sistema di comunicazione meccanico e neurologico.
La trasmissione di informazioni da DNA a RNA è un buon esempio. Si avevano bellissime immagini microscopiche di formazioni di mitosi. Era facile capire la rottura dei legami nucleotidi e la replicazione della doppia elica, ma le cellule eseguivano migliaia di altre funzioni che erano tutte controllate dal DNA come, la rottura di frammenti di DNA che si attaccavano al RNA. “Questo era impossibile, ma era il solo il modo scelto per rappresentare un processo che non era stato capito”. Bene ora noi sappiamo che il flusso delle informazioni dal DNA è costante. Sappiamo che nel nucleo della doppia elica c’è una colonna di cluster d’acqua e le informazioni sono trasmesse alla velocità della luce attraverso frequenze risonanti. Queste sono vibrazioni.
E’ stato dimostrato che le cellule posseggono schemi risonanti individuali e cooperativi che cambiano con l’età e l’efficienza biologica. Dopo 13 anni di lavoro duro e faticoso e più di 12.000 casistiche, il Dr Lorenzen è stato in grado di mostrare che queste forme risonanti possono essere aumentate producendo effetti benefici sull’omeostasi dei tessuti e degli organi.
Primi lavori con soluzioni di acqua clusterizzata.
Franks e i suoi assistenti stavano eseguendo analisi statistiche e meccaniche di acqua e si riferivano ad acqua attivata metabolicamente come a “un’organizzazione simultanea di stati molecolari”. Il Dr. Martin Armbruster dell’Università di Fisica in Freiburg, mostrava che i cluster di acqua caricati negativamente erano estremamente comuni nella fisiologia umana ed erano composti da otto e più molecole di acqua caricate negativamente. Al laboratorio di ricerca di Fisica Mc Lennon, dell’Università di Toronto, il Dr L M Banic ha trovato almeno 49 costruzioni molecolari uniche di molecole d’acqua che circondavano SO2, CO2 e ioni carichi. Strutture similari complesse erano state descritte da Brodskaga , Curtiss, Egelstaff, Flowler e Lee.
Crebbero rapidamente le indagini sul ruolo dell’acqua organizzata nei sistemi cellulari. L’azione della Tripsina era finalmente spiegata. Va ricordato che il tripsinogeno è prodotto dal pancreas e agendo tramite l’enterokinase viene convertito in tripsina attiva nell’intestino piccolo. La tripsina attiva altri enzimi proteolitici (da chimotripsinogeno a chimotripsina e procarboxy-peptidase a carboxypeptidase) . Molta di questa attività non può essere spiegata da semplici meccanismi enzimatici. Sembra invece essere un segnale di trasduzione attraverso l’acqua clusterizzata. I biochimici strutturali hanno trovato che le molecole di tripsina contengono 300 zone d’acqua, la maggior parte clusterizzate in reti di legami idrogeno e disposte in livelli sferici come una cipolla. Gli autori di uno degli studi recenti osservavano che:
“Quando si prendono in considerazione gli effetti sull’accessibilità superficiale attraverso le molecole circostanti al reticolo cristallino, solo il 29% della superficie della tripsina non interfaccia acqua ordinata. Circa il 25 % dell’acqua ordinata si trova nella seconda sfera di idratazione. In molti casi questi ponti collegano grandi clusters dei primari livelli d’acqua. Sembra che in certe regioni del cristallino l’organizzazione dell’acqua ordinata rifletta più le caratteristiche dell’ambiente del cristallo che di quello della sola superficie della tripsina.
Nuovi dati stanno sconvolgendo le nostre nozioni relative alla struttura cellulare mostrando una micro condizione eterogenea dello spazio citoplasmatico, includendo una organizzazione strutturale di proteine e acqua organizzata che potrebbe letteralmente estendersi attraverso migliaia di cellule. Un gruppo di ricercatori ha sviluppato un nuovo modello di respirazione cellulare osservando che: “tutte le numerose informazioni mostrano in modo convincente che il metabolismo cellulare non può essere capito se l’interno della cellula è considerato una soluzione omogenea ed è necessario usare le teorie di sistemi metabolici organizzati e l’incanalamento di un prodotto di fondo in sistemi multi-enzimici per carpire la regolazione metabolica della respirazione.”
I biochimici infatti stanno riscontrando che le formazioni di cluster abbondano in una varietà di tessuti ed usano il termine “metabolon” per riferirsi a cluster attivi metabolicamente composti da enzimi e acqua organizzata. Infatti Beekmans e i suoi collaboratori hanno affermato che “il grande ammontare di acqua si ritiene sia organizzata in livelli nella superficie di strutture proteiche intracellulari e membrane.”
La storia si infittisce.
Nel 1992 fu presentata la ricerca per spiegare il ruolo che i cluster di acqua organizzata giocavano nel processo di invecchiamento. L’investigatore giapponese, usando le immagini di risonanza magnetica, trovò che l’invecchiamento risultava non solo in deidratazione, ma che la acqua che rimaneva nei tessuti subiva significativi cambiamenti strutturali. Il cambiamento morfologico predominante è un aumento dei legami della bio-acqua a macromolecole biologiche e una concomitante diminuzione nei cluster “liberi”. Le attività dinamiche della bio-acqua, come la comunicazione cellulare, il movimento molecolare, la consegna dei nutrienti, la diminuzione delle tossine e la diffusione della stessa diminuiscono con l’età.
Fino a poco fa, si riteneva che il declino dell’efficienza metabolica fosse semplicemente il risultato inevitabile dell’invecchiamento. Ma Lee Lorenzen ha sfidato tale presupposto producendo acqua clusterizzata e stabilizzandola in modo tale che possa essere consumata. La scoperta è stata accidentale, il risultato di ricerche su temperature fredde per sterilizzazione nei quali i liquidi erano esposti a potenti pulsazioni magnetiche. Lorenz ha trovato che questi trattamenti producevano anelli esposti e infine cluster. Cosa più importante, era in grado di alterare le formazioni di cluster a unità riproducibili e stabilizzarli con tecnologia ceramica. Attraverso un’attenta sperimentazione, Lorenzen ha prodotto clusters che assomigliano molto da vicino all’acqua ordinata che nel sistema umano è metabolicamente attiva. Questi clusters possono essere visti con un ingrandimento di 20.000 volte ed erano stati stabilizzati fino a due anni. Pertanto ora siamo in grado di aumentare la quantità di acqua clusterizzata nel nostro corpo. Ma la storia non finisce qui.
E’ stato riscontrato che l’acqua clusterizzata vibra a specifiche frequenze di risonanza e queste frequenze possono aiutare a ristabilire l’omeostasi delle strutture cellulari nel corpo attraverso segnali di trasduzione. La trasduzione è il processo con il quale una forma di energia è convertita in un’altra. Noi tutti sperimentiamo giornalmente questa operazione con i nostri sensi. I nostri occhi trasducono nel convertire l’energia della luce in segnale elettrico che viene recepito e memorizzato nel retro del nostro cervello. Le nostre orecchie sono trasduttori di suoni a bassa frequenza. I ricettori dell’olfatto sono trasduttori chimici. Quando l’acqua clusterizzata si consuma, si trasmettono informazioni ad alta frequenza alle proteine, nella bocca, nell’esofago e nel tratto gastrointestinale. Queste proteine amplificano il segnale e lo spediscono in un’onda a cascata alle altre celle connesse. Queste onde di informazioni sono portate attraverso il corpo come un campanello d’allarme per ristabilire le funzioni normali.
In una modalità curativa, questo rappresenta una opportunità incredibile per stimolare l’auto-guarigione. Il Dr. Franco Bistolfi ha descritto queste dinamiche in quello che egli chiama il sistema connettivo bio-elettronico o bio-conduttivo BCS.
I componenti di questo sistema includono le proteine cellulari del citoscheletro e le proteine extracellulari come le fibre di collagene e i filamenti di cheratina. Insieme all’acqua ordinata, Bistolfi sostiene che queste strutture “siano l’espressione morfologica di un sistema grande e unitario di cooperazione per le comunicazioni coerenti tra le cellule, attraverso interazioni piezoelettriche e trasduzioni di segnali elettromagnetici fotone a fotone, sia di origine endogena che esogena.”
Dato il ruolo estremamente importante giocato dall’acqua inter e intracellulare, qualcuno ha anche suggerito che l’aumentare della morbilità e della mortalità associata con l’obesità, possa essere in parte originata da questo fattore. L’acqua totale del corpo è innanzitutto in relazione al grasso contenuto e all’età del corpo. Un uomo obeso avrà un contenuto di acqua approssimativamente del 45%, mentre un uomo magro dello stesso peso avrà un contenuto del 70% o più. L’acqua mediamente contenuta in un uomo di 45 anni è del 63%, ma all’età di 70 questa diminuirà approssimativamente del 47%. Chiaramente l’abilità di ristabilire livelli ottimi di acqua ordinata nel sistema avrà profondi effetti nell’intero corpo.
I fondamentali della risonanza cellulare.
La risonanza è un fenomeno che avviene in natura. A livello atomico sappiamo che gli elettroni girano attorno al nucleo in precise e definite orbite energetiche. Per poter spostare un’elettrone da un’orbita più bassa ad un’orbita più alta, c’è bisogno di fornire un quanto di energia con una frequenza specifica. In effetti l’elettrone accetterà energia solo a una frequenza specifica, e se l’elettrone cade in un’orbita più bassa emetterà energia ad esattamente la stessa frequenza. Questo specifico quanto di energia è conosciuto come la frequenza di risonanza. Gli atomi e le molecole hanno frequenze di risonanza individuali che saranno eccitate solo da energie con caratteristiche precise di vibrazione. Infatti Mamerman ha mostrato che lo spettro di assorbimento per il DNA è 42 ottave sopra il tono C (C=256 Hz). E’ ben risaputo che le massime lunghezza d’onda assorbite dal sistema cellulare sono equivalenti allo spettro emesso quando la sostanza è eccitata.
Con la giusta stimolazione chimica o elettromagnetica, il sistema dei tessuti sani risponderà con l’emissione di prevedibili frequenze risonanti. I ricercatori medici, in particolare in Germania e Giappone, stanno ora sperimentando degli strumenti terapeutici MRI. Questo rappresenta un nuovo paradigma nella cura preventiva della salute; la normalizzazione della sottile ma ora ben definita frequenza di risonanze del sistema cellulare e mentre potrebbe essere difficile da accettare (la descrizione di questo effetto ovviamente va messa a punto), questa realtà nonostante tutto è già tra di noi. La tecnologia MRI ha rivelato che attività enzimatiche aberranti o metaboliche influenzano la frequenza risonante del tessuto primario (provata per esempio dagli scambi nei tempi di relazione tra T1 e T2) e creano un fenomeno di spostamento della fase di emissione. I modelli attuali di trattamento di una malattia iniziano il trattamento solo dopo lo sviluppo dei sintomi. Ma questi sintomi sono il risultato di grossi sbilanciamenti biochimici indotti da molti fattori. Nelle malattie croniche degenerative, gli squilibri cellulari sono normalmente senza sintomi fino a che la malattia ha raggiunto un avanzato stato di sviluppo.
Prima di questo stadio, la distruzione nei multistrati cellulari di acqua avranno già prodotto aberranti e misurabili trasferimenti di informazioni coerenti. Usando un sistema conosciuto come analizzatore di spettro di risonanza magnetica (MRA) e in cooperazione con il patologo Hoang Van Duc e l’università della California del Sud, le condizioni pre-patologiche vengono previste, rivelate e poi confermate in base ad aberranti variazioni nella risonanza dei tessuti. Ancora più eccitante, naturalmente, è la possibilità di correggere queste frequenze aberranti usando mezzi sicuri, non costosi e non invasivi.
Il lavoro di Lorenzen con soluzioni di acqua clusterizzata con precise dimensioni e frequenze di risonanza è la cresta dell’onda. Ora sappiamo che l’acqua strutturata entro la cellula agisce come un trasduttore di energia chimica e bioelettrica. La frequenza risonante prodotta dalla trasduzione organizza gli acidi nucleici e le proteine, risultando in un sistema unificato per la riparazione e replicazione cellulare. E mentre è ben compreso che questo sistema unificato degrada con l’età, Il Dr. Lorenzen è stato tra i primi ad asserire che la risultante diminuzione nell’efficienza metabolica è sia un effetto che una causa del processo di invecchiamento. Il recente lavoro di Haussinger e dei suoi collaboratori mostra che i minimi cambiamenti nel procedimento di idratazione cellulare altera drammaticamente il metabolismo cellulare e l’espressione genetica. Lorenzen ha mostrato che l’efficienza metabolica può essere aumentata ristabilendo il livello di acqua clusterizzata nei tessuti e inoltre, che quest’acqua può in parte avere un effetto benefico per tutto il corpo attraverso il segnale di trasduzione. I suoi brevetti pendenti sui processi di induzione della formazione di nano-cluster, hanno portato a una produzione di soluzioni dal valore terapeutico clinicamente provato.
Molte di queste soluzioni sono state usate in Giappone per circa un decennio, con più di 12.000 casistiche registrate. I test sono stati effettuati su pazienti dell’ospedale Kyowa di Kobe con i seguenti risultati riportati dal Dr. Hayashi:
1) Diminuzione dei livelli di zucchero in pazienti diabetici
2) Miglioramento nella circolazione periferica in cancrena diabetica
3) Diminuzione dei livelli di acido urico in pazienti con gotta
4) Miglioramento delle funzioni del fegato in pazienti con disordini epatici
5) Miglioramento della salute in casi di ulcera gastroduodenale e prevenzione dalla ricorrenza
6) Miglioramento nell’ipertensione e ipotensione
7) Miglioramento in casi di asma, orticaria, riniti e dermatiti atopiche
8) Miglioramenti in casi di diarrea post-gastrectomia
9) Miglioramento nella paralisi intestinale post-operatoria
10 Miglioramento nei livelli sierici di bilirubina nei neonati.